I musei dedicati al cibo e al vino si configurano oggi come istituzioni culturali capaci di coniugare la funzione di conservazione e interpretazione del patrimonio enogastronomico con il ruolo di attrattori turistici e di strumenti di sviluppo territoriale. Queste realtà, pubbliche e private, non si limitano a custodire oggetti e memorie legate all’alimentazione, ma offrono percorsi di narrazione, pratiche esperienziali e dispositivi multimediali che rafforzano il coinvolgimento dei visitatori e contribuiscono alla diffusione di conoscenze, valori e identità locali. Con il crescente interesse dei turisti verso le esperienze gastronomiche, i musei del gusto si stanno oggi trasformando in veri e propri hub, capaci di avvicinare aree urbane ad alto afflusso con territori rurali a minor capacità attrattiva, svolgendo una funzione di cerniera tra centri consolidati e destinazioni emergenti.
A livello internazionale, diversi Paesi hanno investito in poli museali dedicati all’enogastronomia. La Francia ha sviluppato un sistema di Cité de la Gastronomie, affiancando la Cité du Vin di Bordeaux a centri legati al patrimonio UNESCO del pasto gastronomico francese. In Portogallo, il distretto WOW di Porto ed esperienze come la Guinness Storehouse di Dublino o l’Heineken Experience di Amsterdam dimostrano come l’integrazione tra enogastronomia, narrazione e intrattenimento possa attrarre milioni di visitatori, con numeri paragonabili a quelli dei grandi musei d’arte.
In Italia, secondo i dati del Ministero della Cultura aggiornati al 2025, i musei del gusto sono 137 e distribuiti in 18 regioni. Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana presentano le concentrazioni più elevate. Il vino è il settore maggiormente rappresentato, seguito da olio, frutta e verdura, formaggi, pane, miele, birra e distillati, a conferma della varietà e della ricchezza del patrimonio agroalimentare nazionale. Tuttavia, esiste nel nostro Paese un ampio margine per armonizzare e potenziare queste realtà, rendendole sempre più capaci di perseguire il duplice obiettivo di tutela e promozione del patrimonio.
Il panel propone una riflessione sui modelli italiani e internazionali dei musei del gusto, analizzando criticità e opportunità in relazione all’attrattività turistica, all’innovazione dei format espositivi, alla sostenibilità economica e al coinvolgimento delle comunità locali. L’obiettivo è delineare scenari futuri in cui i musei del cibo e del vino possano consolidarsi come strumenti strategici per la valorizzazione del patrimonio, la promozione turistica e lo sviluppo territoriale integrato.
SPEAKER
Roberta Garibaldi
Associazione Italiana Turismo Enogastronomico Presidente